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“…Piccola
Stella,
il buio
più terribile non è quello che ti circonda,
Ma quello che
abita nel tuo cuore,
E la luce
più brillante non è quella che risplende fuori,
Ma quella che
brilla nei tuoi occhi,
l’unica
che sale dal cuore.
Lascia che questa
luce ti conduca
a compiere il tuo destino…”
(Sergio Bambaren) |
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Mi piace molto leggere libri: spesso trovo che riescano ad esprimere
aspetti e vissuti che non so pronunciare.
Riporto in questa pagine alcune delle parole che maggiormente sento o
ho sentito significative.
Augurandovi buona lettura, spero possano piacervi.
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CONOSCO
DELLE BARCHE
Conosco delle
barche
che restano nel
porto per paura
che le correnti le
trascinino via con troppa violenza.
Conosco delle
barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai
rischiato una vela fuori.
Conosco delle
barche che si dimenticano di partire
hanno paura del
mare a furia di invecchiare
e le onde non le
hanno mai portate altrove,
il loro viaggio
è finito ancora prima di iniziare.
Conosco delle
barche talmente incatenate
che hanno
disimparato come liberarsi.
Conosco delle
barche che restano ad ondeggiare
per essere
veramente sicure di non capovolgersi.
Conosco delle
barche che vanno in gruppo
ad affrontare il
vento forte al di là della paura.
Conosco delle
barche che si graffiano un po’
sulle rotte
dell’oceano ove le porta il loro gioco.
Conosco delle
barche
che non hanno mai
smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della
loro vita
e che non hanno
paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in
avanti a rischio di affondare.
Conosco delle
barche
che tornano in
porto lacerate dappertutto,
ma più
coraggiose e più forti.
Conosco delle
barche straboccanti di sole
perché
hanno condiviso anni meravigliosi.
Conosco delle
barche
che tornano sempre
quando hanno navigato.
Fino al loro
ultimo giorno,
e sono pronte a
spiegare le loro ali di giganti
perché
hanno un cuore a misura di oceano.
(Jacques Brel) |
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Dal
cartone animato “Kirikù e la strega
Carabà”
Kirukù, bimbetto piccolo di età e di statura
affronta pericoli vari per raggiungere il saggio nonno
al fine di chiedergli il segreto della cattiva strega Carabà,
che terrrorizza gli abitanti del villaggio.
Raggiunto il nonno… |
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Nonno: “Lei
non ama i bambini, disprezza le donne, detesta gli uomini e vuol fare
loro
tutto
il male possibile”
Kirikù:
“Davvero? Perché?”
Nonno:
“Perché soffre; soffre giorno e notte, senza
tregua…”
Kirikù:
“Perché?”
Nonno:
“Perché le hanno piantato nella colonna vertebrale
una spina avvelenata”
Kirikù:
“Perché non si toglie la spina avvelenata che le
fa male giorno e notte?”
Nonno:
“Girati, (ponendogli la punta del dito al centro della
schiena) prova a toccare la
punta del mio
dito…”
Kirikù:
“ah, è difficile, ah…”
Nonno:
“Inoltre la spina è conficcata molto in
profondità, bisognerebbe tirarla coi denti”
Kirikù:
“Perchè non lo chiede a
un’amica?”
Nonno: “Lei
non ha amiche, ma se pensasse che qualcuno conosce il segreto della
spina
e vuole levargliela lo
ucciderebbe”
Kirikù:
“Perché?”
Nonno: “Se le
si strappasse la spina, in quel momento ne soffrirebbe al di
là di ogni
immaginazione. Ha avuto
un’idea di questa sofferenza quando degli uomini
l’hanno immobilizzata,
mentre un altro le
conficcava la spina nella schiena. Per nulla al mondo è
disposta a
passare ancora per tutto
questo. Ma c’è un’altra ragione,
è questa spina che le dà i suoi
poteri di strega. Se le
venisse tolta le verrebbero revocati anche tutti i suoi poteri.
il male
possibile”
Kirikù:
“E’ per questo che e ne sta sempre a casa sua e non
si fa mai vedere di schiena?”
Nonno:
“Si”
Kirikù:
“Strapperò la spina della strega Carabà
o
morirò…nonno, posso mettermi un po’
Sulle tue
ginocchia…a volte sono un po’ stanco di essere
sempre solo a battermi e mi
Sento un po’
piccolo e ho un po’ di
paura………nonno, puoi darmi un amuleto
contro la
strega?”
Nonno: “No, la
strega conosce
bene gli amuleti e diffida di tutti……la tua forza
è nell’assenza degli amuleti… invece
lei non sa
cosa fare di fronte all’innocenza nuda e
cruda……Kirikù, io sono con
te”.
Kirikù:
“Addio nonno”
Nonno:
“Arrivederci figliolo”.

In
un’altra vita
In
un’altra vita ti ho conosciuto
In
un’altra vita ci siamo amati oltre ogni cosa
In
un’altra vita mi hai presa per mano,
guardandoci
negli occhi e scoprendo l’infinito l’una nell’altro
In
un’altra vita sei stato al mio fianco, contro ogni male, contro
ogni avversità
E
con coraggio le nostre Anime si sono incrociate
Unendosi
per sempre in una promessa d’amore.
In
questa vita ti ho ritrovato,
mi
hai riconosciuta
mi
hai permesso di credere nuovamente nell’amore,
rinnovando
l’antica promessa…
ho
scoperto nel tuo cuore una dolcezza,
una
delicatezza ed un Amore puri,
piccoli
a volte, con il bisogno di essere nutriti…
ho
visto dentro di te il dolore
per
la tua sensibilità ferita,
non
compresa,
bistrattata…
ho
ritrovato in questo tuo dolore il mio dolore…
ho
provato a mostrarti la strada che io avevo trovato
per
aprire alla tua Anima la possibilità
di
volare
di
Amare come lei sola sa fare,
di
risplendere della Luce che vedo nei tuoi occhi
e
che così spesso è offuscata
dalla
disperazione e dalla non speranza…
In
un’altra vita ti incontrerò
Ti
riconoscerò
E
guardandoti negli occhi
Riscoprirò
per te l’Amore sincero e profondo che lega i nostri cuori
Le
nostre Anime…
Colori
Luci
Suoni
meravigliosi
Circonderanno
la nostra unione
Nell’intenzione
comune di proseguire il nostro cammino insieme
Oltre
ogni paura
Oltre
ogni resistenza
Oltre
ogni forma
Scopriremo
insieme l’essenza dell’Amore vero.
Caterina Bossio.
Lascia un pensiero...
(il testo inserito sarà verificato prima della pubblicazione)
I vostri pensieri...
Ciao Caterina, questa pagina è per te
Complimenti per il sito, è davvero molto particolare e personale... il cursore poi è sfiziosissimo, mi diverto a giocarci...
La tua Kirikù
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Messaggio per Andrea: ci mancano le tue foto... ho visto che non ce ne sono di aggiornate. Alle stelle mancherai...
la verdad esta dentro de nosotros,
la honestidad esta en nuestra consiencia
y el vero amor se encuentra en el alma que nos da la vida
iluminando nuestro camino.
Yrene Ceccarelli.
Segui il tuo cuore, con saggezza...
l'amore è la base di tutto......................(o dovrebbe)
Ciao Caterina ho trovato la tua poesie fra le altre mille della fata, volevo semplicemente avvertirti.
Io l' ho ripubblicata e ho inserito il tuo nome e il tuo link....ho preso a farlo da quando ho trovato mio materiale e materiale di altri amici pubblicato da "la fata tarocca" come la chiamo io :)
se vuoi fare un salto il mio blog : www.alidcarta.splinder.com
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)